Alimentare le attività industriali utilizzando energia pulita impiegando gli avanzi delle coltivazioni delle mele oltre che gli avanzi di segheria e le sterpaglie boschive, è l’ultima brillante idea che arriva dal Trentino.
E’ il caso della Sanpellegrino che nella storica sede di Pejo ha realizzato una centrale a biomassa che alimenta il centro di imbottigliamento.
Oltre ai già noti “avanzi” impiegati nelle centrali a biomassa, a Pejo un ruolo importante è recitato dagli avanzi dei meleti, che una volta polverizzati vengono uniti agli scarti di segheria e ai diversi residui boschivi nelle cippatrici per produrre energia pulita. Altra caratteristica importante è che i materiali destinati alla centrale a biomassa di Pejo provengono dai ditorni, max 80 km, crerando quasi una energia pulita a km 0.
I risualtati sono davvero importanti, la centrale a biomassa di Pejo ha una potenza termica di 5 megawatt ed a breve entrerà in funzione anche un nuovissimo impianto di teleriscaldamento per distribuire l’energia pulita creata in eccesso.
In Italia nei territori montani le centrali a biomasse sono in grande crescita, ad oggi sono circa 7.000 i Comuni che utilizzano questa energia alternativa per alimentare centrali, caldaie, e impianti di teleriscaldamento e cogenerazione.
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