Abiti sportivi con sostanze tossiche. Allarme di Greenpeace

ambiente, green economy, sologreen, green, sostanze tossiche, abiti sportivi, scarichi tossici, nonilfenoli, Panni sporchi, notizieNon sempre sport fa rima con benessere. E’ quanto emerge da un recente studio di Greenpeace chiamato “Panni sporchi 2: dagli scarichi tossici ai prodotti in vendita” , che ha evidenziato come i prodotti di ben 14 aziende presentino al loro interno sostanze tossiche.

Gli abiti e le calzature sottoposti ad analisi specifiche sono infatti risultati positivi al test sui nonilfenoli (Np) etossilati che se rilasciati nell’ambiente rappresentano una sostanza pericolosa in quanto non si degrada facilmente, è bioaccumulante perché si accumula lungo la catena alimentare e può alterare il sistema ormonale dell’uomo anche a livelli molto bassi.

Già in passato Greenpeace aveva effettuato una ricerca simile, denominata “Panni sporchi“, che metteva in evidenza l’inquinamento dei fiumi cinesi a causa degli scarichi tossici delle industrie tessili che operano per conto delle marche sportive.

Le aziende analizzate da “Panni sporchi 2: dagli scarichi tossici ai prodotti in vendita” sono ben 14: Abercrombie & Fitch, Adidas, Calvin Klein, Converse, G-Star Raw, H&M, Kappa, Lacoste, Li Ning, Nike, Puma, Ralph Lauren, Uniqlo e Youngor.

Qualche timida risposta da parte dei produttori non si è fatta attendere, così Nike e Puma hanno annunciato il loro impegno entro il 2020 di eliminare tutti gli scarichi pericolosi dalla loro catena di approvvigionamento e nei prodotti di consumo.

Un inizio incoraggiante ma decisamente troppo poco, servirebbe una sola posizione da parte delle aziende che permetta di intervenire sull’intera filiera obbligando i fornitori a fornire tutte le informazioni relative agli scarichi tossici con l’obiettivo di procedere alla loro completa eliminazione.

Abiti sportivi con sostanze tossiche. Allarme di Greenpeaceultima modifica: 2011-08-30T15:00:00+02:00da justgreenworld