L’importanza di smaltire l’olio esausto da cucina, se ne ricava biocarburante

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Più volte vi abbiamo parlato dell’importanza di un corretto smaltimento degli oli esausti derivanti dall’utilizzo in cucina e da oggi, dopo la decisione di ENI di utilizzarlo nelle bioraffineria di Venezia e di Gela per la produzione di biocarburante, lo sarà ancora di più grazie all’accordo tra ENI e Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti).

In questo modo gli oli vegetali esausti provenienti dalle nostre cucine andrà in parte a sostituire l’olio di palma certificato attualmente impiegato nelle due raffinerie ENI in cui si produce biocarburante. L’accordo prevede anche la ‘fornitura’ di grassi animali, olio derivato da alghe e rifiuti per un carburante sempre più pulito.

Per comprendere in pieno l’importanza di questa nuova vita degli oli vegetali basta pensare che a pieno regime produttivo le due raffinerie raggiungeranno la produzione di 1 milione di tonnellate all’ anno di biocarburante, emissioni per 3,13 tonnellate di CO2 risparmiate e 1,9 metri cubi d’acqua risparmiata per ogni tonnellata di biodiesel prodotta con gli oli esausti.

Insomma tanti ottimi motivi per incrementare sempre di più la nostra raccolta e corretto smaltimento degli oli vegetali

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L’importanza di smaltire l’olio esausto da cucina, se ne ricava biocarburanteultima modifica: 2017-05-22T17:08:40+02:00da justgreenworld