Continua a far parlare di se il Pacific Trash Vortex, le correnti dell’Oceano Pacifico che hanno creato una vera e propria Isola composta principalmente da plastica le cui dimensioni sono davvero impressionanti. Si stima infatti che le dimensioni siano comprese tra 700.000 km² e i 10.0000.0000 di km².
La nascita dell’Isola di plastica risale agli anni 50 grazie all’azione della north Pacific subtropical gyre (vortice subtropicale del nord Pacifico), una corrente situata tra l’equatore e 50º di latitudine nord che con il suo movimento in senso orario concentra e rende i rifiuti galleggianti compatti tra loro.
Si stima che i rifiuti di plastica che compongono l’isola derivino principalmente, circa l’80%, dalle città costiere del Nord America che abbandono volontariamente i propri rifiuti in mare e solo per il 20% alle navi in transito in quella zona nel Pacifico.
Sulla reale esistenza dell’isola di plastica non mancano le polemiche. Secondo alcuni infatti si tratterebbe di una vera e propria leggenda metropolitana, ipotesi alimentata forse dal fatto che l’isola non è visibile dai satelliti per una serie di motivi. Prima fra cui il fatto che è traslucida e composta da piccoli pezzi di plastica che con l’azione del mare si sono fotodegradati fino a raggiungere le dimensioni di polimeri, rendendo impossibile la sua localizzazione se non con le imbarcazioni.
In termini di impatto ambientale gli effeti sono incalcolabili, dato che le piccole dimensioni della plastica fino a quella di una molecola rende l’assimilazione molto difficile. Non va poi sottovalutato il rilascio in mare di PCB e dei policlorobifenili che vengono ingeriti dai pesci che poi giungono sulle nostre tavole danneggiando così l’intera catena alimentare.
Vi lasciamo con questo video in cui è possibile osservare il Pacific Trash Vortex, l’isola di plastica dell’Oceano Pacifico
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