Il futuro degli impianti di cogenerazione ad alto rendimento, quelli cioè in grado di poter produrre in modo combinato elettricità e calore, è a serio rischio a seguito di un possibile piano di incentivi che penalizzerebbe gli operatori termoelettrici che resterebbero privi di incentivi o sussidi.
Dal 2000 ad oggi gli impianti di cogenerazione sono triplicati in potenza e raddoppiati in energia prodotta, e rappresentano una quota di mercato dell’energia davvero importante.
L’onere che il Governo avrebbe stimato sarebbe nell’ordine di 400-500 milioni di euro l’anno per dieci anni, inoltre se si considera che l’estensione degli incentivi si avrebbe anche ai vecchi impianti, l’mporto che andrebbe a gravare totalmente sulle bollette sarebbe di circa 5-6 milioni di euro per i prossimi dieci anni.
In questo modo i nuovi incentivi andrebbero a svantaggio degli operatori termoelettrici, in quanto privi di incentivi e con una situazione in cui la quota di mercato dove prelave il produttore di elettricità con prezzo più basso, si restringe sempre più.
Forse sarebbe opportuno che il nostro Governo riveda questo cervellotico piano di incentivi per gli impianti di cogenerazione